
“SCHEDA DI ANALISI PER UN’OPERA PITTORICA”
dalla raccolta: i gigli dell’arte
TITOLO COMUNEMENTE USATO: ASSUNTA
AUTORE: TIZIANO VECELLIO opera firmata TICIANVS nella pietra su cui è seduto San Pietro.
COMMITTENTE E DESTINAZIONE ORIGINALE DELL’OPERA: S. MARIA GLORIOSA DEI FRARI commissionata nel 1516 dal guardiano del convento dei Frati minori Germano Casale (alcuni libri riportano il cognome Caiole), priore che incarica Tiziano di dipingere una nuova pala per l’altare Maggiore della chiesa di S. Maria Gloriosa dei Frari dove tuttora si trova.
Si deve ricordare che il grande dipinto dell’Assunta fu tolto dalla chiesa nel 1816 e trasferito alle Gallerie dell’Accademia di Venezia dove venne restaurato dal pittore Lattanzio Querelo per essere poi esposto nella prima sala del museo; ritornò nella sua collocazione originale solo nel 1919.
Un altro restauro avvenuto nel 1974 ci rivela che lo stato dell’opera è da considerarsi più che buono, infatti solo la figura di San Pietro risulta profondamente danneggiata e ricostruita.
DATAZIONE: 1516-1518
COLLOCAZIONE: S. MARIA GLORIOSA DEI FRARI
MATERIALE, TECNICA E FORMATO: OLIO SU TAVOLA; 690×360 cm tavola molto grande formata da 21 pannelli compositi spessi 3 cm.
DESCRIZIONE PREICONOGRAFICA Al centro troviamo una figura femminile vestita con un abito rosso e un mantello verde che sembra gonfiarsi come a un soffio di vento; poggia su una nuvola sorretta da angioletti che lo circondano. Ella alza il braccio e gli occhi verso l’alto quasi a guardare l’altra figura, questa volta maschile, con barba e capelli brizzolati che con le braccia aperte sembra quasi accoglierla.
La nuvola che si forma sopra il suo capo è dorata formata da tante teste di angelo.
In basso, invece, troviamo una folla di persone che volgono lo sguardo verso l’alto i gesti appaiono molto evidenti.
I colori dominanti sono il rosso e il verde, alcuni personaggi non sono rappresentati di fronte, ma visti da dietro.
DESCRIZIONE ICONOGRAFICA
Il tema qui trattato è quello della salita al cielo della Vergine che viene impostata da Tiziano su tre registri sovrapposti: in quello superiore Tiziano colloca la figura di Dio scorciato trasversalmente rispetto al piano di rappresentazione, nella parte centrale viene raffigurata Maria in piedi sulle nubi e attorniata sia da festanti angioletti che da una sfera luminosa e dorata.
La zona inferiore è occupata da degli apostoli che assistono all’evento con gesti stupiti.
Anche se le tre zone del dipinto sono caratterizzate da differenti scorci prospettici, il dipinto appare del tutto unitario proprio per l’effetto luministico tipicamente tizianesco.
Siamo di fronte a un’opera tipicamente religiosa richiesta proprio da committenti religiosi.
L’impostazione delle figure risulta classica e monumentale, infatti, appaiono inserite all’interno di un triangolo.
L’attenzione ai gesti e all’espressione dei volti ricordano quanto veniva elaborato a Roma da Raffaello e da Michelangelo soprattutto per quanto riguarda la tensione motoria.
Le fonti contemporanee (Dolce 1557) e gli scrittori seicenteschi (Ridolfi 1648) sono concordi nel ricordare che la pala non godette di immediato apprezzamento perchè il pubblico veneziano era ancora troppo legato ai modelli tardo quattrocenteschi dei Vivarini e del Bellini e non vi aveva saputo cogliere le rivoluzionarie novità iconografiche e figurative proposte da Tiziano.
Alcune fonti sostengono addirittura che il committente fosse restio nell’acquistare l’opera e decise di accettarla solo dopo l’offerta da parte di un ambasciatore imperiale.
Queste incomprensioni si dissolsero ben presto trasformandosi in un’ammirazione unanime.
DESCRIZIONE ICONOLOGICA
DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA COMPOSITIVA: la struttura compositiva di questo dipinto si sviluppa su tre piani diversi: nel primo piano gli apostoli, nel secondo Maria e nel terzo Dio; questi tre settori non sono così staccati come può sembrare ma sono uniti, oltre che dal colore anche dai gesti delle mani degli apostoli pretese verso l’alto, dalle braccia aperte di Maria ed infine dalle braccia di Dio pronto ad accogliere Maria.
La composizione forma un triangolo che ha per vertici i due apostoli vestiti di rosso e Maria con, a sua volta, un monto rosso, colore che richiama anche il mantello di Dio.
Un’altra figura geometrica che possiamo scorgere è quella di un cerchio che inscrive Dio e Maria alludendo alla dimensione celeste verso la quale la Vergine ascende; in basso invece le immagini degli apostoli sono contenute entro una forma quadrangolare per sottolineare il fatto che essi pur partecipando all’evento miracoloso, vivono ancora in una dimensione terrena.
CONCEZIONE DELLA PROFONDITA’: la figura di Dio padre è disposta leggermente in diagonale per evitare statiche simmetrie; si staglia su uno sfondo dorato quello dell’Empireo e da un senso del movimento che pervade in tutta la scena.
La mancanza di un inquadramento prospettico viene sostituito dal rapporto unitario della luce.
FUNZIONE DELLA LINEA: la linea in questo dipinto è una linea marcata che segna volti e contorni; Tiziano qui, infatti, si differenzia proprio da Leonardo (tecnica dello sfumato).
È una linea essenzialmente curva che non domina, non è protagonista in quanto l’unico protagonista è il colore.
ILLUMINAZIONE: l'unità è dettata dal tripudio che esalta la meraviglia dei colori e inonda lo spazio.
È la luce ad assumere una funzione costruttiva, per il suo valore plastico e sonoro. Sotto questa folgorante inondazione l’osservatore è catturato da un vortice di suoni,movimento delle vesti, dal volo del manto della Vergine.
L’illuminazione è interna, è infatti presente una luce divina che proviene dall’alto, cioè da Dio, ma allo stesso tempo è una luce frontale che investe totalmente le figure così da creare delle zone intense di luce.
È presente anche il chiaro-scuro concentrato soprattutto nel piano in basso attribuendo così tridimensionalità. COLORE: In questo dipinto possiamo trovare, per quanto riguarda il colore la prima fase della carriera di Tiziano (vedi Tiziano di Panofsky) in cui il pittore si libera della tradizione di Bellini, Giorgione per prediligere due colori fondamentali: il rosso e il verde nel loro pieno contrasto.
Le ombre come per Leonardo non sono nere ma grigie e il carattere che il colore da all’opera è lirico e calmo.
Il colore sottolinea e amplifica gli atteggiamenti, i gesti, le reazioni dinamiche fra le figura.
SRESURA DEL COLORE: il colore viene steso in modo omogeneo con pennellate ordinate e regolari dando l’effetto della luce che investe il soggetto e l’aderenza alla realtà.
dalla raccolta: i gigli dell’arte
TITOLO COMUNEMENTE USATO: ASSUNTA
AUTORE: TIZIANO VECELLIO opera firmata TICIANVS nella pietra su cui è seduto San Pietro.
COMMITTENTE E DESTINAZIONE ORIGINALE DELL’OPERA: S. MARIA GLORIOSA DEI FRARI commissionata nel 1516 dal guardiano del convento dei Frati minori Germano Casale (alcuni libri riportano il cognome Caiole), priore che incarica Tiziano di dipingere una nuova pala per l’altare Maggiore della chiesa di S. Maria Gloriosa dei Frari dove tuttora si trova.
Si deve ricordare che il grande dipinto dell’Assunta fu tolto dalla chiesa nel 1816 e trasferito alle Gallerie dell’Accademia di Venezia dove venne restaurato dal pittore Lattanzio Querelo per essere poi esposto nella prima sala del museo; ritornò nella sua collocazione originale solo nel 1919.
Un altro restauro avvenuto nel 1974 ci rivela che lo stato dell’opera è da considerarsi più che buono, infatti solo la figura di San Pietro risulta profondamente danneggiata e ricostruita.
DATAZIONE: 1516-1518
COLLOCAZIONE: S. MARIA GLORIOSA DEI FRARI
MATERIALE, TECNICA E FORMATO: OLIO SU TAVOLA; 690×360 cm tavola molto grande formata da 21 pannelli compositi spessi 3 cm.
DESCRIZIONE PREICONOGRAFICA Al centro troviamo una figura femminile vestita con un abito rosso e un mantello verde che sembra gonfiarsi come a un soffio di vento; poggia su una nuvola sorretta da angioletti che lo circondano. Ella alza il braccio e gli occhi verso l’alto quasi a guardare l’altra figura, questa volta maschile, con barba e capelli brizzolati che con le braccia aperte sembra quasi accoglierla.
La nuvola che si forma sopra il suo capo è dorata formata da tante teste di angelo.
In basso, invece, troviamo una folla di persone che volgono lo sguardo verso l’alto i gesti appaiono molto evidenti.
I colori dominanti sono il rosso e il verde, alcuni personaggi non sono rappresentati di fronte, ma visti da dietro.
DESCRIZIONE ICONOGRAFICA
Il tema qui trattato è quello della salita al cielo della Vergine che viene impostata da Tiziano su tre registri sovrapposti: in quello superiore Tiziano colloca la figura di Dio scorciato trasversalmente rispetto al piano di rappresentazione, nella parte centrale viene raffigurata Maria in piedi sulle nubi e attorniata sia da festanti angioletti che da una sfera luminosa e dorata.
La zona inferiore è occupata da degli apostoli che assistono all’evento con gesti stupiti.
Anche se le tre zone del dipinto sono caratterizzate da differenti scorci prospettici, il dipinto appare del tutto unitario proprio per l’effetto luministico tipicamente tizianesco.
Siamo di fronte a un’opera tipicamente religiosa richiesta proprio da committenti religiosi.
L’impostazione delle figure risulta classica e monumentale, infatti, appaiono inserite all’interno di un triangolo.
L’attenzione ai gesti e all’espressione dei volti ricordano quanto veniva elaborato a Roma da Raffaello e da Michelangelo soprattutto per quanto riguarda la tensione motoria.
Le fonti contemporanee (Dolce 1557) e gli scrittori seicenteschi (Ridolfi 1648) sono concordi nel ricordare che la pala non godette di immediato apprezzamento perchè il pubblico veneziano era ancora troppo legato ai modelli tardo quattrocenteschi dei Vivarini e del Bellini e non vi aveva saputo cogliere le rivoluzionarie novità iconografiche e figurative proposte da Tiziano.
Alcune fonti sostengono addirittura che il committente fosse restio nell’acquistare l’opera e decise di accettarla solo dopo l’offerta da parte di un ambasciatore imperiale.
Queste incomprensioni si dissolsero ben presto trasformandosi in un’ammirazione unanime.
DESCRIZIONE ICONOLOGICA
DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA COMPOSITIVA: la struttura compositiva di questo dipinto si sviluppa su tre piani diversi: nel primo piano gli apostoli, nel secondo Maria e nel terzo Dio; questi tre settori non sono così staccati come può sembrare ma sono uniti, oltre che dal colore anche dai gesti delle mani degli apostoli pretese verso l’alto, dalle braccia aperte di Maria ed infine dalle braccia di Dio pronto ad accogliere Maria.
La composizione forma un triangolo che ha per vertici i due apostoli vestiti di rosso e Maria con, a sua volta, un monto rosso, colore che richiama anche il mantello di Dio.
Un’altra figura geometrica che possiamo scorgere è quella di un cerchio che inscrive Dio e Maria alludendo alla dimensione celeste verso la quale la Vergine ascende; in basso invece le immagini degli apostoli sono contenute entro una forma quadrangolare per sottolineare il fatto che essi pur partecipando all’evento miracoloso, vivono ancora in una dimensione terrena.
CONCEZIONE DELLA PROFONDITA’: la figura di Dio padre è disposta leggermente in diagonale per evitare statiche simmetrie; si staglia su uno sfondo dorato quello dell’Empireo e da un senso del movimento che pervade in tutta la scena.
La mancanza di un inquadramento prospettico viene sostituito dal rapporto unitario della luce.
FUNZIONE DELLA LINEA: la linea in questo dipinto è una linea marcata che segna volti e contorni; Tiziano qui, infatti, si differenzia proprio da Leonardo (tecnica dello sfumato).
È una linea essenzialmente curva che non domina, non è protagonista in quanto l’unico protagonista è il colore.
ILLUMINAZIONE: l'unità è dettata dal tripudio che esalta la meraviglia dei colori e inonda lo spazio.
È la luce ad assumere una funzione costruttiva, per il suo valore plastico e sonoro. Sotto questa folgorante inondazione l’osservatore è catturato da un vortice di suoni,movimento delle vesti, dal volo del manto della Vergine.
L’illuminazione è interna, è infatti presente una luce divina che proviene dall’alto, cioè da Dio, ma allo stesso tempo è una luce frontale che investe totalmente le figure così da creare delle zone intense di luce.
È presente anche il chiaro-scuro concentrato soprattutto nel piano in basso attribuendo così tridimensionalità. COLORE: In questo dipinto possiamo trovare, per quanto riguarda il colore la prima fase della carriera di Tiziano (vedi Tiziano di Panofsky) in cui il pittore si libera della tradizione di Bellini, Giorgione per prediligere due colori fondamentali: il rosso e il verde nel loro pieno contrasto.
Le ombre come per Leonardo non sono nere ma grigie e il carattere che il colore da all’opera è lirico e calmo.
Il colore sottolinea e amplifica gli atteggiamenti, i gesti, le reazioni dinamiche fra le figura.
SRESURA DEL COLORE: il colore viene steso in modo omogeneo con pennellate ordinate e regolari dando l’effetto della luce che investe il soggetto e l’aderenza alla realtà.
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