venerdì 23 febbraio 2007

CATACOMBE

ORIGINE DEL TERMINE CATACOMBA

È importante sottolineare che, per indicare quella che tradizionalmente veniva chiamata necropoli, ossia la ‘città dei morti’, i cristiani ricorsero ad un termine etimologicamente ma anche semanticamente opposto.La parola ‘cimitero’, con cui i cristiani (ma anche gli ebrei) indicano le aree funerarie, deriva dal greco koim£w e significa ‘dormitorio’. Dall’introduzione di questo vocabolo appare evidente la valenza assegnata a tali aree, quali luoghi di accoglienza temporanea dei defunti, in attesa della chiamata alla vita eterna.
L’origine della parola ‘catacomba’ si riconduce a quella zona, tra il II ed il III miglio della via Appia, ove in seguito sarebbe sorta la memoria Apostolorum Petri et Pauli e poi una grande basilica costantiniana, che era denominata ad catacumbas, ossia, secondo la spiegazione prevalente fra gli studiosi, ‘presso l’avvallamento’, in quanto qui l’attività di estrazione della pozzolana aveva determinato un avvallamento del sito.
In seguito, i primi cristiani utilizzarono le gallerie abbandonate della cava di tufo per collocarvi delle sepolture e qui si sviluppò il cimitero sotterraneo di San Sebastiano, identificato dal toponimo ad catacumbas. Questo cimitero fu nel corso dei secoli sempre visitabile, insieme a pochi altri come Sant'Agnese, San Pancrazio, San Lorenzo, San Valentino. Per questo motivo, quando in epoca moderna, pian piano iniziò la riscoperta dei cimiteri sotterranei sparsi intorno a Roma, la denominazione di San Sebastiano passò per estensione ad indicare tutti i cimiteri sotterranei.
CARATTERISTICHE DELLE CATACOMBE
Caratteristiche delle catacombe. Le catacombe sono, per lo più, scavate nel tufo o in altri terreni facilmente asportabili ma solidi, tanto da poter creare un’architettura negativa. Per questo le catacombe si trovano specialmente laddove ci sono terreni di tipo tufaceo e, cioè, nell’Italia centrale, in quella meridionale e in quella insulare. Le catacombe comportano la presenza di scale che conducono ad ambulacri chiamati, come nelle miniere, gallerie. Nelle pareti delle gallerie sono sistemati i “loculi”, ossia le sepolture dei cristiani ordinari realizzate nel senso della lunghezza; questi sepolcri sono chiusi con lastre di marmo o con mattoni. I loculi rappresentano il sistema sepolcrale più umile ed egualitario per rispettare il senso comunitario che animava i primi cristiani. Nelle catacombe si trovano, comunque, anche tombe più complesse, come gli arcosoli, che comportano lo scavo di un arco sulla cassa di tufo, e i cubicoli, che sono vere e proprie camere sepolcrali.
ESCAVAZIONE DELLE CATACOMBE

Le catacombe sono costituite da lunghe gallerie (cryptae), nelle cui pareti si ricavarono delle tombe, generalmente a loculo (loculi, loci), talora più elaborate (a forno, a mensa), oppure sormontate da un arco, e dette perciò arcosoli. Poiché lo scavo del sottosuolo era un’operazione complessa e lunga, talvolta, per economizzare i tempi ed i costi del lavoro, vennero riutilizzati ambienti già scavati nel sottosuolo, quali cave di pozzolana abbandonate, i cosiddetti arenari (come nel caso della regione dell’Arenario nelle catacombe di Priscilla), oppure cisterne e cunicoli idraulici. Lo scavo di una catacomba generalmente procede dalla realizzazione di un accesso esterno e di una scala che scende in profondità (descensus, scala); da questa si diparte una galleria in asse con varie diramazioni, che possono svilupparsi secondo un impianto più o meno regolare – a graticola, a spina di pesce, etc. – e su più livelli. Per garantire l’areazione degli spazi sotterranei, venivano aperti dei pozzi, i lucernai (lumenaria), che servivano anche per l’estrazione delle terre di risulta dello scavo.
Per sfruttare al massimo gli spazi disponibili, anche i piani pavimentali ospitavano sepolture, a semplice fossa rettangolare (forma) o a pozzetto multipiano. Lungo le gallerie si potevano aprire delle camere sepolcrali, i cubicoli (cubicula, cryptae), riservati a famiglie o ad associazioni, di elevato livello economico e sociale: infatti queste camere presentano generalmente decorazione pittorica.

I fossores

Fossori, da fossores, laborantes, erano detti gli operai che provvedevano all’escavazione delle catacombe, come pure all’amministrazione di esse. Questi operai raggiunsero un grado di perizia tecnica veramente notevole per l’antichità, considerando che disponevano di una strumentazione di lavoro molto semplice, costituita per lo più da pale, picconi, asce, scalpelli, e che operavano in situazioni disagiate, per l’umidità e l’oscurità catacombale. Del livello tecnico più avanzato raggiunto da queste maestranze sono dimostrazione talune regioni tarde di grandi cimiteri comunitari quali San Callisto (le regioni di Soteride e Liberiana), San Sebastiano (la regione della ex vigna Chiaraviglio), dei Santi Pietro e Marcellino, del Cimitero Maggiore (la regione delle cattedre), Domitilla (la regione dei mensores) e altre.
Certamente questa corporazione professionale presentava al suo interno una gerarchia ed una differenziazione delle responsabilità. Sta di fatto che ebbero un grande potere nell’amministrazione dei cimiteri, in quanto da costoro era regolata l’assegnazione e la compravendita degli spazi sepolcrali disponibili, particolarmente costosi nel caso delle cosiddette ‘sepolture privilegiate’. Così vengono definiti gli spazi funerari situati presso le tombe dei martiri (ad sanctos), particolarmente ambiti dai fedeli, in quanto si riteneva che da tale vicinanza si potesse ottenere l’intercessione in favore del caro estinto e per questa prerogativa chi poteva era disposto a pagare ai fossori prezzi incredibili. Ciò era impossibile per i fedeli di condizione modesta, che costituivano la gran parte della comunità: quod multi cupiunt et rari accipiunt, recita appunto al proposito un’iscrizione di origine incerta del 382. Lo strapotere dei fossori nei cimiteri finì per provocare la reazione restrittiva da parte della gerarchia ecclesiastica, che progressivamente trasferì le mansioni amministrative dei fossori nelle mani dei presbiteri o dei gradi intermedi del clero.

1 commento:

Unknown ha detto...

Ciao, sono una guida e ti volevo dire che guarda che le crypte delle catacombe - come scrivi tu - delle gallerie! Ma sono degli incavi, come delle piccole cappelle, ciao!